Atalanta, D’Amico tra mercato e ricordi: “Koopmeiners e Lookman? Vicende dure da gestire”

Il direttore sportivo nerazzurro si è raccontato in un’intervista, parlando delle situazioni delicate di mercato e dei momenti più significativi della sua carriera.

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Casi molto simili e non piacevoli da vivere”. Con queste parole Tony D’Amico ha descritto le vicende legate a Koopmeiners e Lookman, due situazioni parallele ma dal destino diverso che hanno segnato gli ultimi mesi in casa Atalanta. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il direttore sportivo nerazzurro ha spiegato: “Devi gestire l’oggi dimenticando che sono ragazzi con cui ieri hai condiviso mille cose. Sei costretto ad andare oltre certe emozioni che hai ancora addosso: è dura”.

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Tra ricordi dolorosi e colpi di mercato

Nell’intervista, D’Amico ha parlato poco dell’attualità e molto della sua carriera, iniziata da calciatore come mezzala nei campionati minori. Un percorso segnato da un episodio tragico: “La notte della festa promozione in C1 con la Cavese morì in un incidente il mio migliore amico, Catello Mari. Quel giorno è morto anche il ragazzo spensierato che ero”.

Da dirigente, i momenti più significativi restano legati all’Hellas Verona, dove ha costruito intuizioni di mercato importanti: “Potrei citare Amrabat, preso in prestito e rivenduto a 20 milioni. Oppure Zaccagni, che aiutai a crescere caratterialmente”.

Scamacca, il rimpianto

Il grande rammarico, paradossalmente, riguarda un giocatore oggi a sua disposizione all’Atalanta: Gianluca Scamacca. “Avrei voluto portarlo già al Verona. È un rimpianto che porto con me”, ha confessato D’Amico, che oggi ne ha fatto uno dei punti fermi della squadra di Gasperini.

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