La vittoria sul Lecce non vale soltanto tre punti: segna un passaggio di crescita importante per l’Atalanta di Ivan Juric, che finalmente mostra il volto che il tecnico croato sognava sin dal suo arrivo. La squadra ha saputo reagire a un avvio complicato, privo di uomini chiave come Scamacca ed Ederson, e alle incertezze legate al caso Lookman, con una prestazione che ha entusiasmato soprattutto nella ripresa.
Krstovic, il centravanti che lavora per gli altri
Il gol personale deve ancora arrivare, ma l’impatto di Krstovic è già evidente. Tre assist in poco più di cento minuti raccontano meglio di qualsiasi parola la disponibilità di un attaccante che non pretende di essere servito, ma si mette al servizio della squadra. Una qualità rara, che in passato uomini come Zapata o Scamacca hanno impiegato mesi ad assimilare.
Zalewski, la sorpresa che non sorprende più
Tra i volti nuovi, spicca quello di Nicola Zalewski. L’investimento da 17 milioni aveva generato qualche scetticismo, ma il polacco ha già conquistato Bergamo: corsa, assist e continuità lo hanno reso imprescindibile. In campo sembra muoversi come un veterano, tanto che il paragone con Lookman non lo penalizza affatto, anzi lo esalta.
Kamaldeen, la scintilla da accendere
L’unica pedina che ancora deve trovare la propria collocazione è Kamaldeen Sulemana. Juric lo conosce e lo ha voluto, ma adesso è tempo di canalizzare il suo talento in un contesto collettivo. Se la situazione di Lookman non dovesse sbloccarsi, il ghanese avrà il compito di prendersi in fretta quel ruolo di protagonista che la Dea gli chiede.
Juric e il progetto di ricostruzione
Al netto delle individualità, il successo contro il Lecce racconta di una squadra rinata nello spirito e nel gioco. Intensità, organizzazione e freschezza: questa Atalanta somiglia di nuovo a quella che lo scorso anno aveva divertito e sorpreso. Juric cercava risposte, e le ha trovate.
La strada resta lunga, ma la sensazione è che la Dea abbia imboccato il percorso giusto: i tifosi hanno ritrovato il piacere di divertirsi allo stadio, e il gruppo ha capito che può farlo anche senza le vecchie certezze. I nuovi stanno ingranando, e il futuro può tornare a far sorridere Bergamo.